Passi di Vita.

Passi.

Impronte.

Terreno bagnato. Scarpe.

Musica.

Quando penso ai passi più di ogni altra cosa penso alla musica.

A quella sala prove che era diventata la mia casa.

A tutti i tacchi sfondati dalle ore di allenamento.

Quando penso ai passi penso alla cura con la quale dovremmo trattarli, mentre a volte scalciamo soltanto. A volte le scarpe non le allacciamo nemmeno e lasciamo che le stringhe si sporchino. Che si allentino. Che si consumino.

Anch’io lo facevo con le mie scarpette. Quando qualcosa non andava le lasciavo lì. Sfogavo su di loro i passi non fatti o quelli che avrei voluto fare diversamente.

Ma loro mi rimanevano accanto, sempre. E alla fine tornavo a indossarle, fedeli testimoni di tutto il mio sudore.

Un giorno arrivai in sala prove prima del previsto.

Non c’era ancora nessuno.

Ricordo che mi misi al centro della stanza, alzando la musica ad un volume sopportabile solo per le mie orecchie – credo.

E rimasi lì. Con le mani incrociate sulle gambe e la testa buttata all’indietro.

Perché a volte anche non muoversi è un passo. Anche cadere è un passo.

I bambini cadono. Ed è così che imparano a camminare.

I bambini curano ogni passo, percepiscono l’equilibrio, lo ricercano.

E crescono proprio per questo.

Per la cura.

Perché vogliono imparare.

Non cercano di evitare di fallire. Non passano il tempo a scalciare.

Rispettano il contatto con il terreno.

Quello stesso terreno che accarezzano cadendo. Quello stesso terreno che usano per farsi forza e rialzarsi.

Quello stesso che è stato e sarà sempre testimone materno di ogni loro singolo passo.

Passi.

Impronte.

Terreno bagnato. Scarpe.

Musica.

Non si può scegliere di rimanere immobili per sempre.

Anzi, a volte bisogna non solo camminare, ma addirittura correre.

Quindi, a prescindere dal ritmo, che siano passi pieni.

passo

5 risposte a "Passi di Vita."

  1. Ho letto più post tuoi questa notte.
    Intenso tutto, interessante molto.
    Scritto bene con profondità e in un modo che ho apprezzato davvero.
    In te molta molta sensibilità.
    Questo post mi è piaciuto immediatamente, meglio. è penetrato in me, ha superato la mia pelle, ha toccato la più vera me stessa, è entrato nelle mie pieghe.
    L’ho sentito mio.

    Verrò a trovarti.
    Mi accetti anche se non ho un blog, anche se non sono iscritta a WP e non posso lasciare “like” o “mi piace”?
    Posto solo commenti sinceri, molto spesso di pancia.

    “Quindi, a prescindere dal ritmo, che siano passi pieni.”
    Oh sì, passi pieni, certo.
    L’immobilità non è vita.
    Evocativa la fotografia.

    Grazie. E’ stato un piacere incontrarti.
    🙂
    gb
    Conosco un po’ le carceri e quindi mi interessa…

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    1. Sei la benvenuta! 🙂 Ti ringrazio moltissimo per le parole che hai dedicato a me e al mio blog! Me ne sento davvero onorata! Mi hai fatto partire la mattinata con un sorriso 😉 Ti auguro una buonissima giornata!

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